Il morbo di Basedow-Graves è una malattia autoimmune che colpisce la tiroide, ma si ripercuote su tutto il corpo. Si può manifestare sottoforma di gozzo, ipertiroidismo, dermopatia e oftalmopatia.
I sintomi più comunemente riscontrati sono quelli dell’ipertiroidismo, dunque irritabilità, debolezza, problemi di sonno, tachicardia, fame nervosa, diarrea, perdita eccessiva di peso e l’oftalmopatia di Graves, presente nell’80% dei pazienti affetti da questa malattia.
Le cause della malattia non sono del tutto chiare, tuttavia, si ipotizza che esse siano ascrivibili ad una combinazione di fattori genetici e ambientali: è stato dimostrato che se è presente un caso in famiglia, si hanno maggiori probabilità di contrarre questa malattia. Se si ha a che fare con due gemelli e uno dei due ne è affetto, c’è una probabilità del 30% che anche l’altro ne sia affetto.
La malattia di solito inizia a causa di stress, infezioni o gravidanza. Quelli che hanno altre malattie autoimmuni, come il diabete mellito e l’artrite reumatoide hanno un rischio maggiore di contrarre questa malattia.
Il fumo aumenta il rischio di malattia e, se si soffre di problemi di vista, li può peggiorare. Tale malattia comporta la produzione di un particolare anticorpo (immunoglobulina stimolante la tiroide, TSI nel linguaggio comune).
Questo anticorpo TSH causa una produzione eccessiva di ormoni tiroidei.
La malattia, il più delle volte, viene diagnosticata con un’analisi del sangue
Per quanto riguarda la cura, il morbo di Basedow-Graves prevede tre diverse metodologie di trattamento: la prima è una terapia a radioiono, che consiste nella somministrazione di iodio-131 per via orale, il quale distrugge parte della tiroide.
Il morbo di Basedow-Graves è molto raro e colpisce mediamente lo 0,5% della popolazione, con una maggiore incidenza tra le donne.